Un incontro fra Comune e Ferrovie a Roma potrebbe decidere il futuro per lo scalo merci della Stazione Centrale di Prato, da anni in disuso ma inserito nei programmi del PUMS.
I rappresentanti del Comune di Prato e di Ferrovie dello Stato in questi giorni stanno svolgendo delle trattative a Roma per decidere il futuro dell’abbandonato scalo merci della Stazione Centrale.
Per ora la trattativa è appena all’inizio e senza risposte, ma il Comune ha diversi progetti in ballo, essendo l’area il punto di incontro del trasporto pubblico su rotaie e dei pullman, di mobilità sostenibile con le nuove colonnine per le auto elettriche, possibile velostation per biciclette; ed inoltre è dotato di posti auto.
Secondo il PUMS (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, vedi qui il nostro articolo), nello scalo merci si dovrebbe sviluppare un hub, il punto centrale di snodo della mobilità pubblica e privata.
In base al testo del Pums (pag. 71-75), il nuovo “hub” di Prato dovrà svolgere funzioni: supporto della mobilità pubblica con transito e sosta servizi TPL urbani e extraurbani, autostazione (biglietteria, informazione, servizio agli utenti in transito, ecc.); area di sosta per i veicoli privati (300 posti auto), di cui il 10% attrezzati con colonnine di ricarica elettrica e 5% in prossimità delle uscite da destinare a soggetti con difficoltà motorie e 10%, sempre prossimi alle uscite, da adibire a “parcheggi rosa”; velostazione con funzione di ciclofficina, ecc.; uffici per la gestione del servizio di bike sharing e car sharing; attività complementari (anche commerciali).
La situazione è ancora all’inizio, ma il Comune ha intanto deciso di cominciare con l’adesione a un bando regionale per un milione di euro con il quale vengono finanziati, per l’appunto, gli hub della mobilità.