Saranno dedicate al Castello dell’Imperatore le iniziative organizzate in occasione della 20a edizione delle Giornate nazionali dei Castelli dalla Sezione Toscana dell’Istituto Italiano dei Castelli, con il patrocinio del Comune di Prato e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Sabato 19 dalle 16.45 alle 18 si terrà in Palazzo Pretorio la conferenza con dibattito dal titolo “Il Castello dell’Imperatore: architettura piombante normanna in Toscana”. Presenterà la conferenza il professor Domenico Taddei, architetto e membro del consiglio scientifico nazionale dell’IIC.
Domenica 20 sarà possibile visitare gratuitamente con l’accompagnamento di una guida il Castello dell’Imperatore: saranno organizzati due gruppi, uno per le ore 16 e uno per le 18, con partenza dal giardino di Palazzo Banci Buonamici. Lì sarà possibile osservare i resti del lastricato e della casa-torre del Castrum Prati, l’antico villaggio fortificato sorto fra l’attuale Piazza delle Carceri e via Ricasoli che assieme al nucleo di Borgo al Cornio diede origine alla città di Prato; successivamente i gruppi si sposteranno in Piazza delle Carceri per visitare gli interni sia del Castello dell’Imperatore che della chiesa di Santa Maria delle Carceri, proseguendo in seguito verso il Cassero.
L’ingresso al Castello e alla Chiesa è libero, salvo concomitanza di funzioni religiose. Il costo della guida per la visita guidata è a carico della Sezione Toscana dell’Istituto Italiano dei Castelli; le visite sono solo su prenotazione, chiamando lo 0574 38207 o scrivendo a [email protected] entro le ore 13 del 20 maggio, fino ad un massimo di 30 persone a visita.
Il Castello dell’Imperatore, la cui costruzione risale al sec. XIII, è l’unica struttura fortificata medioevale che fa riferimento alla straordinaria stagione di Federico II di Svevia che tra le altre iniziative che lo caratterizzano (culturali, politiche, ornitologiche e architettoniche) è stato un grande costruttore di castelli e di fortificazioni: Lucera, Trani, Lagopesole, Castel del Monte.
Viene attribuita a lui l’iniziativa della costruzione di questa grandiosa fortificazione posizionata su una “motta”; sistema tipico, non solo della cultura svevo-normanna, ma anche inglese-sassone (vichingha). Inoltre con le semplici e pure forme delle cortine e delle torri quadrate ( venustas) situate nel suo perimetro fa conoscere precisamente la tipologia dell’architettura fortificata piombante nei suoi stilemi più facilmente leggibili rappresentando un unicum non solo nell’architettura fortificata medioevale presente in Toscana, ma anche in comparazione con quella straordinaria presente in Puglia, in Sicilia e in Lucania (Basilicata).
Il castello ha pianta quadrata, con lati di circa 40 metri, potenziata agli angoli da torrioni anch’essi a pianta quadrata; altre torri si inseriscono a metà dei lati. Le robuste murature, spesse due metri e mezzo, hanno paramento regolare in alberese e sono coronate da una omogenea merlatura ‘a coda di rondine’.
Di particolare suggestione il portale d’ingresso, bell’esempio della composita cultura federiciana, con richiami alla tipica bicromia toscana romanico-gotica, al gotico con i capitelli sormontati da leoni ed alla cultura classica con i due semipilastri che sostengono il coronamento a timpano. Negli ultimi decenni, dopo secoli nei quali il Castello fu adibito a molteplici usi, il Comune ha realizzato interventi di restauro che hanno ricostituito l’immagine e l’aspetto originari dell’edificio, rendendolo fruibile al pubblico.