Via Paronese accoglierà un nuovo impianto di selezione delle plastiche per la raccolta differenziata e uno per la gestione degli oli vegetali usati, trasformando così Prato da polo del rifiuto raccolto (quello che è stato fino a ora) a centro di raccolta e lavorazione di area vasta per plastiche e lattine.
Il progetto di trasformazione degli impianti di Asm è stato presentato mercoledì 8 febbraio in commissione 4 (Urbanistica), presieduta da Massimo Carlesi e con la partecipazione di Sandro Gensini, direttore della società pubblica e Filippo Alessi, assessore all’ambiente.
L’intervento, che avrà un costo totale di circa 20 milioni, prevede un importante ampliamento dell’area di via Paronese: il capannone che oggi tratta le 150.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati l’anno sarà trasformato nell’impianto di lavorazione e imballaggio delle previste 50.000 tonnellate l’anno di imballaggi leggeri (plastiche, appunto, e lattine), le quali verranno dalla raccolta differenziata di Firenze, Prato e Pistoia.
Oltre allo stabilimento per la lavorazione degli imballaggi leggeri verrà costruita una grande tettoia per lo stoccaggio delle balle di plastica, e nel capannone oggi destinato alla lavorazione della differenziata (con l’edificazione di un nuovo edificio), verrà stoccata e tratta la frazione indifferenziata destinata a calare di circa 50.000 tonnellate l’anno proprio grazie all’aumento del porta a porta, passando da 150.000 a 80.000 tonnellate anno.
Ma c’è un tassello in più in questo nel progetto, ovvero quello dell’autosufficienza energetica: si tratta di un capannone nel quale, attraverso un impianto di cogenerazione, saranno utilizzati gli oli saturi provenienti dalla raccolta per dare energia all’intero complesso industriale di via Paronese.