PUMS: proposta di piano (ottobre 2016)

Dopo un anno la proposta del PUMS approda a Moby Dixit, la conferenza che si è tenuta alla Camera di Commercio di Prato nei giorni 27 28 ottobre 2016 alla presenza dell’assessore alla mobilità Filippo Alessi e del sindaco di Prato Matteo Biffoni.

L’insieme di interventi previsti dal PUMS portano ad un impegno finanziario stimato nell’ordine di 5060 milioni di euro  all’orizzonte temporale del piano (2025). Un impegno significativo, che in parte ricade sulle finanze locali, ma che risulta allineato all’attuale spesa in conto capitale destinata al settore trasporti e mobilità sostenuta dal Comune nel proprio programma triennale.

In questa occasione sono stati spiegati più nel dettaglio da Rossano Rocchi, dirigente Mobilità e Infrastrutture, e Patrizia Malgieri, della società di consulenza TRT, Trasporto e Territorio, quali sono gli obiettivi che il PUMS vuole raggiungere, ma anche quale sia la situazione di  base dalla quale il Comune di Prato è partito.

Si è infatti parlato di Scenario di Riferimento (SR), che considera gli interventi (infrastrutturali e non) che soddisfano le condizioni di base del PUMS, ovvero interventi già decisi o programmati dal Comune e per i quali esiste già una copertura finanziaria, e di Scenario di Piano (SP), che comprende invece gli interventi che, sulla base degli obiettivi, delle linee di indirizzo e delle indicazioni formulate nell’ambito del percorso partecipativo del PUMS, sono stati selezionati per essere realizzati.

Ma procediamo con ordine: questo è quanto previsto dallo scenario di riferimento:

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Alcuni degli interventi hanno trovato e stanno trovando tutt’ora una discreta opposizione, come ad esempio l’ampliamento dell’autostrada A11 e la realizzazione del sottopasso al Soccorso, opere che porterebbero a ulteriori carichi di traffico e di emissioni inquinanti per i cittadini e alle quali sarebbe forse preferibile un miglioramento del servizio ferroviario generale che, possiamo dirlo,  è piuttosto da incubo, ma sul quale il PUMS intende tuttavia lavorare.

Ottima l’introduzione di nuove passerelle ciclo-pedonali, ma riguardo alla espansione della rete ciclabile ci sarebbe da fare qualche appunto: ben vengano nuove piste ciclabili, ma che siano realizzate seguendo la logica e l’utilità, qualità che non appartengono alla maggior parte di quelle già esistenti, che sono per lo più marciapiedi dipinti di rosso con percorsi a zig-zag o adatti alla “scampagnata” domenicale, ma che non collegano realmente le diverse zone della città.

Anche dalla pedonalizzazione di ulteriori aree del centro storico c’è solo da guadagnarci: un esempio esplicativo dei risultati che possono essere raggiunti è infatti Piazza delle Carceri, che dopo la pedonalizzazione ha smesso di essere semplicemente un parcheggio ed è diventata uno spazio ampio e vivibile dai cittadini.

Ma passiamo a quello che il PUMS chiama Scenario di Piano e ai suoi obiettivi.

Primo fra tutti una nuova viabilità, fatta di nuove connessioni viarie, di messa in sicurezza di assi viari e nodi, di zone a traffico limitato e le già citate aree pedonali, ma soprattutto di zone strade con velocità massima di 30 km/h, forse una delle proposte più interessanti e più utili per elevarsi a standard che in molte altre città del nord Italia, per non parlare dell’Europa, sono già stati raggiunti da tempo.

La prima zona 30 è stata realizzata a Cafaggio proprio dopo un percorso partecipativo fatto con i residenti di questa zona, i quali hanno fatto emergere con l’amministrazione il problema della pericolosità del tratto di strada che collega il nucleo urbano alla chiesa e al cimitero.

Adesso questo tratto di strada ha posto il limite di velocità a 30 km/h, e questo è identificabile da segnaletica verticale, cambio di pavimentazione (selciati e arredi urbani concepiti per far rallentare le auto) e presenza di percorso ciclo-pedonale (che è nuovamente un marciapiede dipinto di rosso: viene da domandarsi come mai, vista la facilità con cui si mette mano ai pennelli non si sia pensato di segnalare la zona 30 anche con segnaletica orizzontale, ma non si può avere sempre tutto e subito).

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Nell’immagine a seguire le ampie aree viola e le strade “grassettate” sempre in viola indicano le future realizzazioni delle zone 30:

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Ovviamente un piano per la mobilità sostenibile non può dirsi tale senza un forte investimento sulla creazione di nuove piste ciclabili; in questa immagine vediamo qual è la situazione attuale, quella dello Scenario di Riferimento e quella dello Scenario di Piano, con in verde i percorsi già presenti, in rosso i percorsi previsti in SR, e indicati con la linea tratteggiata quelli previsti in SP:

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Questa, se realizzata nella sua totalità e con criterio, sarebbe una rete ciclabile degna di una città che vuole davvero rivendicare il suo impegno nell’ambito della mobilità sostenibile.

Oltre a questi nuovi itinerari il PUMS prevede anche un nuovo sistema di bike-sharing (ci auguriamo migliore e più duraturo del primo), una nuova velostazione presso la stazione Centrale (auspicabile anche a quelle di Prato Porta al Serraglio e Borgonuovo) con sosta attrezzata non solo per bici ma anche per cargo-bike.

Per quanto riguarda invece i mezzi di trasporto pubblici questi sono i punti principali:

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Insomma, sembra proprio che il PUMS ci stia traghettando nel futuro.

Tutto starà nel vedere se ciò che viene promesso ora, sarà mantenuto in seguito: e gli occhi di Mobilita Prato sono intenzionati a farlo.

Le presentazioni da cui sono state tratte le immagini sono scaricabili sul sito di Moby Dixit al link www.mobydixit.it/presentazioni2016/

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