Prato lancia il Pin per tentare il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020

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Il PIN avrà tempo fino al 15 settembre per prepare il progetto per l’ambito titolo.


Dopo la nomina di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017, Prato non ci sta e vuole provarci.

E sarà proprio il Polo Universitario di Prato, a dover preparare il dossier per la candidatura della città di Prato all’ambito premio per l’anno 2020. E per farlo avrà tempo fino al 15 settembre.

Il Pin è stato scelto in merito “della sua natura e dell’oggetto della sua attività, – si legge nell’atto di affidamento – delle competenze professionali di carattere scientifico possedute, della sua radicazione sul territorio, della propria organizzazione strutturale, nonchè del suo coinvolgimento trasversale su una pluralità di obiettivi, interventi strategici e progetti che risultano connessi con la progettualità in questione”.*

C’è a disposizione quindi poco tempo, e per questo il Comune ha deciso di affidare questo compito delicatissimo a un ente esterno che sappia arrivare all’impellente scadenza nel modo migliore. Costo dell’incarico: 20mila euro più Iva (quindi 24.400 euro).

Ben altre altre 45 città che hanno manifestato il proprio interesse per il bando: Agrigento, Agropoli, Alberobello, Altamura, Ancona, Asti, Aversa, Bellano, Benevento, Bitonto, Capaccio Paestum, Casale Monferrato, Caserta, Catania, Ceglie Messapica, Cuneo, Fabriano, Fasano, Foligno, Gallipoli, Lanciano, Macerata, Merano, Messina, Montepulciano, Noto, Nuoro, Oristano, Parma, Piacenza, Pietrasanta, Pieve di Cadore, Ragusa, Ravello, Reggio Emilia, Salerno, Scandiano, Siracusa, Telese Terme, Teramo, Tivoli, Tremezzina, Treviso, Vibo Valentia e Villa Castelli.

Incrociamo le dita.

 

*Fonte: Notizie di Prato

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